domenica 4 febbraio 2018

RECENSIONE: L'altra Grace di Margaret Atwood




TRAMA: Nel 1843 il Canada è sconvolto da un atroce fatto di cronaca nera: l’omicidio del ricco possidente Thomas Kinnear e della sua amante, la governante Nancy Montgomery. Imputata insieme a un altro servo, la sedicenne Grace Marks viene spedita in carcere e, sospettata di insanità mentale, in manicomio. A lungo oggetto dei giudizi contrastanti dell’opinione pubblica – propensa a vedere in lei ora una santa, ora una carnefice – la protagonista di questo avvincente romanzo può finalmente raccontare la propria vita al giovane dottore Simon Jordan. Convinto di mettere le proprie conoscenze al servizio della verità sul caso, e al tempo stesso contribuire al progresso della scienza psicologica, Jordan non potrà fare a meno di restare ammaliato da questa personalità complessa e inafferrabile.
Nelle mani di una sapiente narratrice quale è Margaret Atwood, il dialogo che si instaura tra i due si trasforma nel ritratto psicologico di una persona due volte vittima del sistema sociale – in quanto povera e in quanto donna – e assurge a denuncia delle enormi contraddizioni di una società maschilista e tormentata da conflitti interni perché incapace di accettare l’«altro».



La mia recensione: Ho deciso di leggere L'altra Grace perché mi sono imbattuta casualmente nella serie TV che ho divorato nel giro di un paio di giorni e pur non conoscendo la storia mi sono sentita subito attratta dalle vicissitudini di Grace.
Ammetto che aver visto per prima la mini serie mi ha aiutata parecchio durante la lettura e questo perché inizialmente il libro potrebbe risultare un po' difficoltoso, nel senso che le prime pagine raccontano sprazzi della vita passata di Grace e successivamente ci ritroviamo nel presente dove la protagonista fa la domestica in casa del Direttore del penitenziario in cui è costretta a vivere.

Dunque il romanzo si suddivide principalmente di due parti. Nella prima viene raccontata la storia attuale di Grace, ma anche tutto ciò che ha dovuto affrontare dopo il suo arresto, il fatto che si sia salvata dal processo, che abbia vissuto un periodo in manicomio per poi essere trasferita definitivamente in penitenziario. La sua buona condotta la portata a lavorare come domestica nella casa del Direttore, ma nonostante le infinite petizioni a favore del suo scarceramento continua ad essere considerata colpevole.
Durante questa prima fase del romanzo entra in scena anche il dottor Jordan, del quale vengono raccontate scene della sua vita in America e i percorsi che ha affrontato durante gli studi. Praticamente abbiamo una descrizione iniziale dei personaggi principali della storia.
Nella seconda parte invece, che ha inizio con il primo incontro tra Grace e il dottor Jordan veniamo a conoscenza dell'intera vita di Grace, da lei raccontata attraverso le sedute di psicoterapia. 

Nel complesso L'altra Grace è un romanzo assolutamente ben scritto, le ambientazioni e i personaggi sono delineati da caratteristiche forti e questo grazie all'autrice, che non solo si è concentrata sulla storia di Grace, ma ha anche saputo rendere partecipe il lettore a livello storico soprattutto riguardo alla cultura, la religione e lo scontro sociale dell'epoca.
Stiamo parlando di un romanzo completo nel suo genere. La storia è avvincente e molto toccante, la scrittura impeccabile e mi è piaciuta moltissimo l'aggiunta, all'inizio di ogni capitolo, di stralci degli atti processuali, brevissimi articoli di giornale e rapporti medici.
Margaret Atwood ci trascina in una storia appassionante e ben articolata, che in un clima di sospensione, cattura l'attenzione del lettore spingendolo a leggere una pagina dopo l'altra.



"Una storia, quando ci sei nel mezzo non è una storia, è solo confusione; un fragore indistinto, un andare alla cieca, tra vetri rotti e schegge di legno; è come una casa che vortica in una tromba d'aria, una nave che si schianta contro gli iceberg o precipita giù per le rapide, e nessuno a bordo può fermarla. E soltanto dopo che diventa una storia, prende una forma. E' quando la racconti, a te stessa o a qualcun altro."

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