venerdì 12 settembre 2014

Lo strano caso dell'apprendista libraia

Autore: Deborah Mayler
Edizione: Garzanti
Pagine: 344
Prezzo: € 16,40
Il libro si presenza con copertina rigida.


Trama: Esme ama ogni angolo di New York, e soprattutto quello che considera il suo posto speciale: La Civetta, una piccola libreria nell’Upper West Side. Un luogo magico in cui si narra che Pynchon ami passare i pomeriggi d’inverno e che nasconde insoliti tesori, come una prima edizione del Vecchio e il mare di Hemingway. Ed è lì che il destino decide di sorriderle quando sulla vetrina della libreria vede appeso un cartello: cercasi libraia. È l’occasione che aspettava, il lavoro di cui ha tanto bisogno. Perché a soli ventitré anni è incinta e non sa cosa fare: il fidanzato Mitchell l’ha lasciata prima che potesse parlargli del bambino. Ma Esme non ha nessuna idea di come funzioni una libreria. Per fortuna ad aiutarla ci sono i suoi curiosi colleghi: George, che crede ancora che le parole possano cambiare il mondo; Mary, che ha un consiglio per tutti; David e il suo sogno di fare l’attore. Poi c’è Luke, timido e taciturno, che comunica con lei con le note della sua chitarra. Sono loro a insegnarle la difficile arte di indovinare i desideri dei lettori: Il Mago di Oz può salvare una giornata storta, Il giovane Holden fa vedere le cose da una nuova prospettiva e tra le opere di Shakespeare si trova sempre una risposta per ogni domanda. E proprio quando Esme riesce di nuovo a guardare al futuro con fiducia, la vita la sorprende ancora: Mitchell viene a sapere del bambino e vuole tornare con lei. Esme si trova davanti a un bivio. Il suo più grande desiderio sta per realizzarsi, ma non è più la ragazza spaventata di un tempo e non sa più se è quello che vuole davvero. Perché a volte basta la pagina di un libro, una melodia sussurrata, una chiacchierata a cuore aperto con un nuovo amico per capire chi si è veramente. Perché Esme non è più un’apprendista libraia, ora è una libraia per scelta. Lo strano caso dell’apprendista libraia è il romanzo più amato dalle librerie indipendenti americane. Grazie a loro è partito un passaparola tra i lettori che ne sono rimasti incantati. Deborah Meyler è convinta che l’esperienza più bella della sua vita sia stata lavorare in un negozio di libri e ha deciso di descriverla. Un romanzo che ricorda a tutti noi come il fascino delle librerie sia intramontabile. E che spesso quei luoghi pieni di scaffali polverosi nascondono sorprese inaspettate.

La mia recensione: Innanzi tutto bisogna dire che come storia è scritta molto bene, è semplice e scorrevole, ma allo stesso tempo è ricca di informazioni e riflessioni. Tutto questo perché durante le conversazioni o le riflessioni di Esme, la protagonista e i personaggi tirano sempre in ballo citazioni di grandi scrittori e titoli di grandi romanzi. Ed è proprio grazie a ciò e al dottorato di Esme che veniamo a contatto con il magico mondo dei libri e delle piccole librerie indipendenti. 

La Civetta è una di queste librerie, piccola e sommersa di libri usati con dipendenti tanto singolari quanto i clienti che la frequentano. 

E' solo che tutto questo non mi convince. Non voglio assolutamente giudicare male questo romanzo, perché in fin dei conti l'amore per i libri trapela da ogni pagina, ma la storia di Esme, una giovane ragazza appena trasferitasi a New York dall'Inghilterra per poter studiare è abbastanza banale; insomma, in quante lo fanno? 
Lo stesso vale per ciò che accade tra la protagonista e il suo fidanzato Mitchell, un professore di economia trentatreenne proveniente da una famiglia agiata da un carattere un po' scorbutico e superficiale che causa un tira e molla continuo. E' banale pure questo. La storia della ragazza ingenua che si innamora del ragazzo stronzo e affascinante quante volte l'abbiamo già vista?

Anche se mi sorge un dubbio. E se fosse la vera qualità di questo romanzo la semplicità di una storia già vista? Il tutto incorniciato dalla passione per i libri, certamente. Si, è proprio questo che mi chiedo. E credo che da un lato possa essere davvero così, perché non credo che l'autrice sia accidentalmente caduta in una storia banale; probabilmente ha proprio voluto raccontare la sua esperienza attraverso la quotidianità. 

Allora se la mettiamo su questo punto di vista, la storia prende tutta una piega diversa. Perché se così fosse allora posso affermare di essermi immedesimata in questa ragazza, che cerca forza e salvezza nei suoi libri, ripone fiducia in loro. Il suo dolore per un amore sofferto, quante di noi possono affermare di non essersi mai imbattute in un "bello e impossibile"?Di non aver sofferto, tanto, tantissimo per amore? 

E' proprio con la quotidianità di questi eventi, la passione per i libri, il dolore causato da una persona che non ci ama, il piacere delle vere amicizie e l'amore incondizionato verso un figlio che vi consiglio di leggere l'esperienza di una ragazza tanto semplice quanto ognuna di noi :)


Vi lascio con una citazione presa dal libro: "Mi sono sforzata di togliermelo dalla testa in tutti i modi. Gli americani lo chiamano rifiuto, mentre per me significa guarigione. E' un processo lungo. Sento ancora la sua mancanza. Ma non abbastanza da chiamarlo."

2 commenti:

  1. Un'appassionata di libri e una libreria chiamata "la Civetta", questo libro l'hanno scritto per te?:b Diventi sempre, sempre, sempre più brava <3

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    1. Per un attimo ci ho pensato :P
      Grazie davvero Bombastic <3 anche se penso che tu sia di parte :P

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